Recensioni generali
Alex
Magnus Caronte è uno dei più grandi esperti (se non a detta di molti il più
grande) di Saint Seiya/I Cavalieri dello Zodiaco in Italia. E' uno storico,
ed è appassionato alla serie da sempre. Gestore di diversi portali sulla
serie nonché suggeritore di fonti ufficiali negli adattamenti italiani di
Ades.
Fra le varie cose ha intervistato, con domande molto tecniche e precise
diversi doppiatori e addetti ai lavori, fra i quali anche Stefano Cerioni,
il quale lo ricorda in questa citazione:
Caronte, se non fosse che il tuo pseudonimo, tra gli appassionati dei
Cavalieri e di Saint Seiya, ormai rasenta la fama d'alloro cinta e
oscurerebbe l'idea, appiopperei al primo personaggio di Ade il tuo nome.
Da tempo immemore i veri fans di Saint Seiya avrebbero voluto assistere a
delle avventure dei cavalieri con attori in carne ed ossa e, grazie al
grande Carlo Trevisan tutto ciò è divenuto realtà!
La scelta del regista di proseguire le vicende della serie nel post-Hades
con una nuova storia parellelamente al "Next Dimension" di Kurumada ha un
suo senso, vista anche la complicata e intrecciata storyline dettata da
quest'ultimo.
Innanzitutto ciò che ha colpito favorevolmente i fans è stato l'utilizzo
delle voci dei doppiatori storici italiani
che trasmettono, oltre alla loro bravura, quel senso di continuità che solo
con tali voci si poteva avere.
E' stato bello rispolverare personaggi dimenticati, ovvero i cavalieri
d'acciaio, Nemes, con i nostri eroi che finalmente possono coronare anche i
loro sentimenti d'amore.
In fondo proprio come un soldato, un cavaliere dopo esser tornato dalla
guerra è giusto che venga accolto e rinfrancato dalla propria donna.
Poi è stato logico dare il proprio taglio alla storia aggiungendo nuovi
elementi come l'addestramento di Nemes al cospetto di Aldebaran. Chi di noi
non ha mai fantasticato sul fatto che Asher e company potessero essere
addestrati dai cavalieri d'oro sopravvissuti?
Ottima l'idea di Cariddi come nemico, fratello di Scilla, che scende in
campo per vendicare il fratello, un po' come avvenne a Docrates col fratello
Cassios, nonchè l'uso dell'anagramma per la costruzione del suo nome.
Ma il vero plauso che va fatto al regista è la maturazione definitiva che fa
compiere ad Andromeda, diciamocelo, non se ne poteva piu' nel post-Ade di
Kurumada, vedere il cavaliere dalle verdi chiome ancora immaturo,
costantemente salvato dal fratello Phoenix persino da nemici di bassa
caratura; è un leit motiv che ha ormai stancato, come se gli ammonimenti del
Generale Scilla con ciò che ne è conseguito già in Ades per non averli
seguiti, non fossero serviti ad alcunchè.
Infine complimenti veri agli attori, ai costumisti per la realizzazione
delle armature, davvero eccellenti considerando che parliamo di una
produzione amatoriale no profit, alla regia e alle nuove musiche utilizzate
ben poste nel contesto.
Per il secondo episodio l'idea è semplicemente originale, Hades non ancora
del tutto sconfitto, non per nulla è una divinità immortale, trova il modo
di avere la sua vendetta su Pegasus imprigionandolo nel suo sogno,
sicuramente un plus rispetto alla vicenda come messa da Kurumada.
Sentire Paolo De Santis in Ade ci ripaga in parte dell'attesa del sentirlo
negli episodi dell'Elisio.
Il terzo episodio vede degli attori davvero somiglianti ai personaggi
originali, basti vedere Fiore di Luna e Kiki la cui caratterizzazione è
ripresa al 100%, nonchè il suo percorso verso il diventare cavaliere
d'Ariete visto le scherzetto che combina a Cancer, non certo il primo
venuto.
Anche l'apparizione di Dohko è molto emozionante, ma soprattutto le scene
riguardanti la cina, i 5 picchi che emozionano come, se non più, delle
corrispettive sequenze dell'anime classico.
Cosa ci riserveranno i prossimi episodi?
Bruciamo tutti il nostro cosmo affinchè il nuovo sogno che ci sta regalando
Carlo Trevisan duri a lungo!