Recensioni de "Luce nell'oscurità - parte 2"
La seconda e ultima parte di Light vs Darkness – Luce nell’Oscurità conclude
la saga Saint Seiya Rebirth di Carlo Trevisan. Il regista chiude degnamente
il suo progetto riunendo in un’epica battaglia tutti i protagonisti dei
precedenti capitoli.
Il demone primordiale Baal si è risvegliato dai ghiacci della Siberia, e
minaccia Atena: vuole farne la sua dama infernale, o eliminarla se ella non
accetterà. I Cavalieri percepiscono l’avvento delle forze oscure e accorrono
a difendere la loro dea; ma Baal, creatura semidivina, è un osso troppo
duro: uno ad uno vengono sconfitti. Quando tutto sembra perduto, però, ecco
giungere in soccorso dei nostri eroi l’Arcangelo Gabriele, che donerà ai
Cavalieri poteri nuovi…
Rispetto alle precedenti puntate, l’epilogo appare più fastoso, in un
crescendo di effetti speciali. Dal punto di vista visivo, le sequenze
raggiungono l’estetica dell’anime, sfoggiando colpi sovrannaturali e prodigi
‘digitali’, annunciati da frasi stentoree e seguiti da fulmini, lampi, sfere
di fuoco, apparizioni di draghi, come prevede lo stile dell’originale. Il
computer non si sostituisce alla sceneggiatura, piuttosto diventa lo
strumento indispensabile per rendere a pieno l’ambientazione voluta da
Masami Kurumada.
Non scandalizzi la scelta di far entrare in scena un arcangelo, e di
presentare Atena come una protettrice dell’umanità inviata agli uomini da
Dio. Il sincretismo religioso è parte della cultura scintoista, che vede
affiancarsi semidei e kami, deva e spiriti della natura, convive con il
buddhismo e assimila facilmente tradizioni lontane. Semmai si può obiettare
sull’effetto deus ex machina che l’intervento divino rappresenta, una
soluzione forse semplicistica… però è l’anime stesso a proporre spesso
analoghi colpi di scena, e quello di Trevisan è appunto un fan movie.
Sempre nel pieno rispetto della serie animata nipponica, combattimenti e
armature fantasiose catturano lo sguardo dello spettatore. Le precedenti
puntate si focalizzavano solo su alcuni dei protagonisti, mentre questa
conclusiva vuole tutti riuniti. I molti cosplayer coinvolti nella saga si
riuniscono quindi sfoggiando i loro costumi, realizzati con passione e
perizia. Di più si poteva pretendere solo ricorrendo a pesanti interventi in
post produzione. Ma, anche qualora l’affiatato gruppo Trevisan si fosse
potuto permettere la tecnologie e le competenze necessarie, qualcosa sarebbe
andato perduto: il gusto del trasformare il cosplay in un’arte. Cartone o
compensato non sono quindi elementi su cui fare caso. La fotografia e i
filtri che elaborano i fotogrammi sono tra l’altro sufficienti a mascherare
le imperfezioni… che restano comunque una naturale parte del gioco.
Molto curato è il doppiaggio, affidato a professionisti; senza le loro voci
il risultato sarebbe stato ben diverso. La colonna sonora recupera le
musiche dell’anime, suscitando intense emozioni in quanti erano giovanissimi
‘allora’, quando la serie comparve in TV per la prima volta.
L’episodio, come accennato, conclude la serie ‘Rebirth’, anche se qualche
battuta inserita tra i titoli di coda può suggerire futuri sequel.
Carlo Trevisan sta già lavorando a nuovi progetti, tra i quali Sword of
Freedom www.dreamfactorystudio.it/cinema/sword_of_freedom.php (sequel de La
Vera Vittoria) e un nuovo fantasy intitolato Il Ciondolo della Luce
www.ilciondolodellaluce.it.
Cuccu'ssette