Recensioni de "Il destino della Fenice"

E' più di un anno che seguo questo progetto e l'uscita di ogni puntata suscita in me un'emozione nuova.
C'è stata sicuramente più attesa che per tutti gli altri episodi, ma è valsa la pena.
In una sola parola: Fantastico, con la f maiuscola.
Regia formidabile, Carlo è stato impeccabile. Montaggio magnifico, cambi di ritmi imprevedibili e dinamici.
Altissimo livello recitativo di tutti quanti, Jonny in particolare è entrato nel personaggio in un modo coinvolgente, con una resa eccellente del personaggio, una grinta incredibile ma soprattutto una convinzione tale in quello che faceva che è rara anche nel grande cinema.
I combattimenti mi sono piaciuti molto, più lunghi rispetto alle altre puntate, e con degli effetti di ottima fattura, in particolare ho gradito molto le "Ali della fenice" e lo scrigno dell'armatura che sprofonda nel vulcano.
La post produzione in generale è stata favolosa, dall'audio al doppiaggio.
Tony Fuochi risulta una delle voci più coinvolgenti e profonde, e devo dire che Rita Rusciano, neofita del doppiaggio, non sfigura per nulla, anzi sembra che sia del mestiere da anni, con una voce angelica e perfetta su Esmeralda.

Personalmente (avendo visto le prime cinque puntate), questo è il più bell'episodio, insieme al primo. E c'è un motivo: non so se l'avete fatto volontariamente, o se è l'involontario frutto di un'analisi approfondita sui due personaggi (i due fratelli, Andromeda e Phoenix), ma sono due episodi complementari, uno lo specchio dell'altro.
Nell'altro episodio troviamo il fratello minore, più debole, circondato pur sempre dagli amici, che diventa forte, che finalmente non ha bisogno dell'aiuto del fratello maggiore e premuroso, e che vive una storia d'amore romantica.
In questo episodio invece troviamo il fratello maggiore, il più forte, completamente solo, che diventa invece debole, che sente il bisogno di qualcun'altro che gli stia accanto, e si trova costretto a dover recuperare la forza, e che vive una storia d'amore tormentata e impossibile.
Molto bella anche l'analogia fra i due finali: Andromeda, "il misericordioso" (per citare uno dei film più belli della storia del cinema "il Gladiatore") uccide il suo nemico, si trova costretto a farlo, mentre Phoenix, che seppur dalla parte del bene, è pur sempre un uccisore senza scrupoli, deve risparmiare il tanto odiato maestro, e solo così può sconfiggerlo.
Due storie geniali, molto, molto unite, proprio come due fratelli.

Concludo dicendo che è il primo episodio, che mi ha commosso, strappandomi una lacrima. Bavissimi tutti quanti.

Gamal


Realizzare un fan movie è sempre un'impresa eroica, ostacolata dalla stessa natura non profit di questo genere di progetti. La vendita violerebbe la Legge sui diritti d'autore, perciò un fan film può finanziarsi soltanto tramite donazioni, promuoversi con proiezioni in rassegne specializzate ed essere ripagato con l'entusiasmo sconfinato degli appassionati. Le cose si complicano se la pellicola vuole omaggiare una serie animata anziché un eroe letterario o cinematografico, perché nel nostro Paese manca la tradizione degli spettacoli live action. Ecco allora che progetti come quello di Carlo Trevisan dedicato ai Cavalieri dello Zodiaco diventano particolarmente utili in un'ottica di avvicinamento dei giovani al genere.

Il quarto capitolo della saga Saint Seiya Rebirth è dedicato a Phoenix. L' eroe è divenuto un personaggio dolente che tutto ha sacrificato per raggiungere il potere. Per conquistare l'armatura sacra ha perso Esmerald, l'amore della sua vita. Ancora in lutto, visita la tomba della donna, ma non è solo: Gigars lo attende, in compagnia del vecchio Maestro Guilty. Per Phoenix non c'è scampo : privo della sacra armatura, viene sconfitto facilmente.

Si ritrova così nell'aldilà, nei pressi dei Campi Elisi, intenzionato a riunirsi a Esmerald; invece proprio la ragazza lo rinvia tra i mortali... Forte della maturazione raggiunta, Phoenix riappare innanzi agli avversari e stavolta riesce a sconfiggerli.

Ben diretto, e doppiato in modo professionale, il cortometraggio di Carlo Trevisan si avvale di tutta la passione degli interpreti. Anche in questo quarto capitolo si rimane colpiti dello splendore dei costumi, realizzati con certosina pazienza dagli stessi cosplayer che interpretano i vari personaggi. Possono talvolta apparire kitsch, ma quella è l'estetica dell'anime, e un restyling radicale poteva snaturarla. La grafica digitale contribuisce a riprodurre con fedeltà le scene dei combattimenti; pur fatta di ritocchi artigianali, riesce a interpretare il gusto pop tipico degli anni Ottanta.

Parecchie scene risultano memorabili: Phoenix spalanca davvero le ali, regalando emozioni ai fan vecchi e nuovi.

Cuccu'sette - Terre di Confine