Recensioni de "La rivincita di Andromeda"
Raccolta di recensioni sul primo capitolo della serie.
Gamal, fan subber (cioè appassionato che crea sottotitoli non
ufficiali di cartoni animati, film o serie non arrivati in italia) e fan
scan (stessa cosa ma legata al cartaceo) nonchè di lavoro interprete, ha
scritto questa recensione del primo capitolo di Saint Seiya Live Action.
Gamal fa anche parte del progetto Rebirth, ma non ha in alcun modo
partecipato alla prima puntata (ha curato parte della seconda). E' inoltre
un grande appassionato della serie ed è stato amministratore di svariati
siti su anime e manga.
Comincio questa recensione con lo spiegare a chi mi legge, le difficoltà
che ha avuto Carlo Trevisan (regista, ideatore, ed interpretere di Shun) nel
realizzare questo film.
Difficoltà a cui non ho partecipato direttamente, ma di cui sono stato
aggiornato via email (personalmente ho solo contribuito scrivendo il
soggetto del film dedicato a Pegasus – Ritorno dall'Ade, e dando qualche
consiglio di tanto in tanto a livello di conoscenza dell'opera originale).
Con l'aiuto di sua moglie e di alcuni amici è riuscito ad organizzare un
progetto no profit senza precedenti. Costo zero, fatica un milione. Già per
questo vale la pena di elogiare questi ragazzi, ma veniamo alla recensione:
La prima cosa che mi ha veramente stupito guardandolo è la fedele
riproduzione delle atmosfere, dei colori e di tutto ciò che è Saint Seiya.
Infatti ciò che è più interessante è che durante l'osservazione del film, mi
ero dimenticato che si trattasse appunto di un film, ma stavo pensando di
osservare una puntata della serie animata!
Poi dopo un po' ho pensato <<Ah già, si tratta del film non del cartone! >>.
E questo già basterebbe a decretarne il successo, poichè Carlo, è riuscito
nella cosa principale, trasmettere allo spettatore la magia di quell'epica
serie che ci accompagna da tanti anni.
Merito di tante cose: di una regia ricercata, che ricorda molto da vicino
Shingo Araki (regista e designer del cartone - ndG), di una scelta molto
azzeccata dei personaggi, tutti molto somiglianti alle loro controparti
animate, ma su tutti di Carlo come protagonista nel ruolo di Shun (Andromeda).
Non solo una somiglianza fisica incredibile, che va dal taglio degli occhi,
ai capelli, ma proprio il modo di fare, l'espressività. Non so se queste
caratteristiche sono innate o si è studiato il personaggio, fatto sta che
non mi sarei potuto immagine un Shun migliore.
Complimenti anche a sua moglie, bella e dolce fuori dai duelli, si trasforma
in una sacerdotessa guerriera combattiva quando indossa l'armatura.
Magnifici i cavalieri d'acciaio, personaggi finiti nel dimenticatoio da
Kurumada.
Geniale la sceneggiatura, che va a colmare dei buchi molto importanti
lasciati indietro dall'autore, inserendo anche un personaggio
mitologicamente coerente con la trama (fratello di Io di Scylla, e quindi
giustamente saint di Cariddi – come la leggenda).
Azzeccato anche il cameo di Ikki, che finalmente non interviene, in quanto
il fratello riesce a cavarsela bene da solo, giusta maturazione del
personaggio.
Insomma, in una trama apparentemente semplice spuntano tante cose
interessanti, degne di essere inserite ufficialmente nella continuity della
serie (e fidatevi che a Masami Kurumada gli farebbero molto comodo per
rimediare agli errori che aveva fatto nella storia).
Molto carini i flashback iniziali, li avrei fatti anche più lunghi potendo,
con gli altri cavalieri e col maestro, ma capisco già il logico motivo per
cui non siano stati fatti: poco tempo e zero budget – quindi vi siete
concentrati sul resto.
Belli gli effetti speciali, d'impatto.
Magnifico il doppiaggio, la voce di Andrea De Nisco in particolare rende
tantissimo sul volto di Carlo, trasformandolo completamente nel personaggio.
Bella la scelta delle musiche, ma per chiudere, per quanto mi piace e stia
bene contestualmente il brano che avete scelto, avrei usato un brano cantato
preso da un qualche oav di Saint Seiya; ma ripeto, è una cosa personale, in
quanto ritmicamente ci sta bene anche quello, ed anche se non la conoscevo
prima di averla sentita in questa occasione, è una bella canzone adatta alla
situazione.
Tra l'altro molto bella la scena finale, dove emergono le caratteristiche
principali di Shun: sensibilità, gentilezza, ma soprattutto quella forza di
carattere che gli viene durante le decisioni critiche in combattimento, e
che qui è stata rapportata ad una scelta di vita, quella di sposarsi..
Tutti i personaggi hanno veramente il carattere e il temperamento come nella
serie.
E poco importa se qua e là ci sono dei difetti dovuti alla mancanza di
budget, di esperienza, o di tempo, non li vogliamo notare, non hanno
importanza, perchè il film nel complesso è splendido e mi ha emozionato.
Raffaele Burgo, docente e insegnante di arti marziali, in particolare
Kung-Fu Jian Yun Do E Chuan Shen Tao, nonchè appassionato e critico di
cinema.
Oggi, quando si ha la possibilità di vedere un buon film, bisogna essere
grati al produttore, al regista, ai protagonisti.
Ebbene, vedere Saint Seiya Rebirth I - La rivincita di Andromeda, con Carlo
Trevisan e Rita Rusciano, è un vero e proprio privilegio, in quanto si è
riusciti a realizzare un meraviglioso connubio di delicatezza umana e
finzione scenica. Emozione, eccellente interpretazione, bellezza: tutto
racchiuso in questo stupendo film.
Non è semplice, oggigiorno, realizzare un prodotto di grande qualità, dove
costumi, musiche, scelte logistiche, interpreti, trama siano perfettamente
sinergiche tra di loro.
Questo splendido lavoro è riuscito nell’intento e tutto ciò è racchiuso come
in una meravigliosa conchiglia di delicatezza interpretativa, all’interno
della quale una perla di grande spessore risplende di luce propria.
Un plauso a tutti e, nello specifico, ai miei amici Carlo e Rita, immensi in
tutto.
Cuccu'ssétte ama alla follia il cinema, la storia e i mille e più mondi creati dalla fantasia. Quando non è in giro a combattere con la Compagnia del Lupo Rosso, si dedica alla critica cinematografica. Collabora attivamente con l'ezine indipendente Terre di Confine e con il sito specializzato Cinema e Medioevo. Dedica la sua opera alla memoria dei grandi Maestri Michelangelo Antonioni e Ingmar Bergman, e alla vivente presenza di quanti si adoperano per farli conoscere e amare ai giovani. Fendenti & popcorn per tutti!
Venticinque anni fa, dall'omonimo fumetto di Masami Kurumada, fu
trasposta una delle serie più popolari dell'animazione nipponico: Saint
Seiya, divenuta famoso in Italia con il titolo I Cavalieri dello Zodiaco. I
protagonisti sono cinque adolescenti che difendono per ben 114 episodi la
giovane Lady Isabel, personificazione della dea Athena.
I nostri eroi adoperano armi vistose, indossano elaborate armature ispirate
all'iconografia dei segni zodiacali, sfoggiano poteri mistici e combattono
ininterrottamente per intere puntate: è un riuscito mix tra glamour, arti
marziali, mitologia ed estetica pop. Prima col manga e poi con l'anime,
Saint Seiya ci ha messo poco a elevarsi a fenomeno di costume, in Giappone e
nel resto del mondo.
Nel corso degli anni, alla lunga serie animata composta da tre parti e alle
varie evoluzioni manga, si sono poi susseguiti diversi OAV singoli e
seriali, alcuni lungometraggi e addirittura due musical, oltre a un buon
assortimento di gadget, giocattoli, action figure, racconti scritti dai fan
ecc... Al meritato successo della serie è dedicato il cortometraggio Saint
Seiya Rebirth - Ep. 1: La rivincita di Andromeda, realizzato e interpretato
da Carlo Trevisan per la Dream Factory Studio. Nell'ambizioso progetto del
regista questo fan movie dovrebbe essere la prima puntata di una serie, da
svilupparsi in diversi capitoli.
Per esplicita scelta dell'autore, prosegue direttamente gli eventi narrati
della prima serie anime, senza considerare gli sviluppi alternativi offerti
dagli spin-off. Ci troviamo subito dopo la guerra sacra contro Ade. Pegasus
è in fin di vita; Nemes è sparita e Andromeda la cerca in giro per il mondo,
facendosi aiutare dai compagni più fidati. Sono proprio questi ultimi a
rintracciarla ma, mentre la stanno conducendo da Andromeda, vengono
attaccati da un misterioso guerriero, Raik. Costui vuol vendicare la morte
del fratello, avvenuta alcuni anni prima...
La rivincita di Andromeda è un fan film a tutti gli effetti: realizzato
senza scopo di lucro, con viva passione e buona tecnica di ripresa, è
destinato agli appassionati della serie originale. Su questo piano è un
cortometraggio assai riuscito: esalta le atmosfere che l'adattamento per la
televisione ha reso familiari ai giovani negli anni Novanta. La trama è
doverosamente ridotta all'essenziale, vista la naturale brevità del filmato.
Per eventuali neofiti può allora risultare difficile capire la complesse
vicende che hanno portato i giovani protagonisti a divenire degli eroi. Ma
Carlo Trevisan stuzzica la curiosità di quanti ignorano gli eventi del
manga, e delega l'approfondimento all'interesse degli spettatori, che
potranno girovagare per il web e soddisfare tante domande.
Il regista si propone di rendere l'anime in modo fedele: se la serie mette
in primo piano i combattimenti, il cortometraggio deve per forza proporre
lunghe sequenze di lotta. Amori e gelosie, gesti generosi e vendette,
eroismi e tradimenti forniscono le necessarie motivazioni per scatenare
cruente battaglie e attribuire credibilità a personaggi altrimenti
eccessivi. Creato un background per ciascun guerriero, ogni occasione è
buona per fargli spuntare addosso armature luccicanti, e gettarlo in una
colorata mischia, in un tripudio di raggi magici e colpi letali.
I personaggi sono caratterizzati da pochi tratti significativi, e da costumi
davvero memorabili che in questo live action sono resi con perizia
certosina. I protagonisti sono interpretati sia da attori che da bravi cosplayer (persone che amano vestire i panni dei loro beniamini durante
eventi a tema, mostre del fumetto, feste giapponesi...), in entrambi i casi
fan della seie che hanno aderito per passione al rogetto. Difficile fare di
meglio con i mezzi di una produzione amatoriale no profit: le armature sono
frutto di tanta passione, mesi di paziente lavoro tra metallo, lattice e
vernici. Gli effetti speciali, volutamente esagerati, mettono in risalto
abiti e accessori. Gran parte dei combattimenti è affidato ai ritocchi
aggiunti in post produzione: onde d'energia, raggi, vortici, catene
incantate... dove non arrivano le capacità umane giunge il computer, e la
magia prende vita.
Godiamoci dunque il lavoro di Carlo Trevisan, augurandoci che il suo tuffo
nostalgico nel colorato mondo dei Cavalieri dello Zodiaco apra la pista ai
live action, e faccia conoscere un genere ancora poco praticato in Europa.